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Messaggio Da lolla Gio Mag 08, 2014 12:42 pm

Certamente le sarte dell’atelier cui vi recherete sapranno consigliarvi qual è il tessuto migliore per il modello di abito da sposa che vorrete. In ogni caso è bene arrivare preparate, avendo perlomeno qualche idea sui tipi di tessuti esistenti e le loro caratteristiche principali.
La riuscita dell’abito da sposa dipende proprio dal tessuto scelto che è in grado di rendere linee più o meno fluide oppure il taglio più definito e scultoreo oppure ancora, leggero e volatile.
Anche la stagione è un fattore da considerare prima di scegliere il tessuto: ovviamente il caldo o il freddo faranno la differenza nella scelta di questo. Anche nuove tendenze come l’ecopelliccia o il velluto liscio di seta potranno venirci incontro nei periodi invernali mentre la rafia e la rete sono recenti tendenze estive.

Vediamo i principali tipi di tessuti per il vostro vestito da sposa .
BATISTA: un tessuto in lino o in cotone fine e trasparente.

BROCCATO: tessuto di seta pesante, con motivi astratti o floreali in rilievo, frequentemente decorato con fili d’oro, d’argento, di bronzo…

CADY: è un tessuto crespo con una sottile lavorazione in lana o seta

CHANTILLY: il nome deriva dalla cittadina francese dove viene prodotto ed è un tessuto di pizzo in seta con lavorazione a tombolo.


CHIFFON: tessuto a velo trasparente, ricavato da filati di seta piuttosto ritorti.

CRÊPE: può essere di cotone, lana o seta: conseguito con filati molto ritorti che gli danno un aspetto ondulato e granuloso.

DEGRADE’: si riferisce ad un effetto del colore o del disegno sfumato.

DÉVORÉ: è la tecnica usata per ottenere un effetto trasparenza nel tessuto (che viene rasato e svuotato).

DUCHESSE: tessuto in seta, in raso o in cotone liscio e pesante dall’aspetto lucente.

GAZAR: tessuto in seta rigido e trasparente.

GEORGETTE: tessuto prezioso, morbido e leggero in seta (ma anche in altri materiali anche se meno frequentemente) dall’aspetto fluido e cadente; prende il nome dalla sarta Georgette de la Plante che lo ha creato originariamente e dalla parola crêpe (= crespo).

ORGANZA: è un tessuto di seta sottile e trasparente, ad effetto leggermente rigido e madreperlato.

PIZZO: tessuto a ricamo, che può avere disegni diversi ed essere realizzato sia in fibre naturali che sintetiche.

RASO: è un modo di intrecciare i fili della trama e dell’ordito per ottenere tessuti molto lisci e lucidi.


GOFFRATO: Tessuto, detto anche bugnato, che presenta sulla superficie effetti a rilievo alternati a incavi che nell'insieme costituiscono disegni geometrici. Nei tessuti si ottiene mediante una particolare armatura, mentre in maglieria occorrono speciali punti che trattengono alcune parti per lasciarne più morbide altre, oppure lo stesso effetto si può realizzare con l'ausilio di filati elastici che formano una specie di nido d'ape.

JACQUARD: tessuto ottenuto con un telaio tipo “Jacquard” che utilizzava in origine un particolare meccanismo per perforare dei buchi su una base di cartone o di stoffa.

LAME’: si riferisce ad un tessuto o un filato normalmente in seta nel quale fili dorati, argentati, metallici e lurex formano una decorazione ornamentale.

MACRAMÉ: pizzo pesante, lavorato a mano con nodi e intrecci particolari

MAROCAIN: tipo di crêpe pesante con una trama particolarmente grossa caratterizzata da costine intersecanti.

MATELASSÉ: Tessuto trapuntato, in genere invernale. Le cuciture, incrociandosi, formano rombi o losanghe sulla stoffa o sulla pelle imbottite

MIKADO: originario del Giappone, raso in seta pesante, dalla mano consistente e rigida.

ORGANZA: tessuto solitamente di seta, leggero, dall’aspetto leggermente sostenuto e rigido e vagamente madreperlato.


PLUMETIS: tessuto con piccole capocchie di spillo ricamate a rilievo in cotone, voile o mussola.

POINT D’ESPRIT: tulle ricamato a capocchia di spillo

RASO O SATIN: tessuto in seta o in cotone, dalla mano morbida ma corposa e dall’aspetto brillante/lucido


SANGALLO: tessuto di pizzo traforato in lino o cotone, realizzato originariamente nella città di Sangallo.

SETA: prodotta dal baco, è una fibra tessile naturale con le ben note caratteristiche di lucentezza, elasticità, leggerezza.


SHANTUNG: tessuto cinese in seta dall’aspetto luminoso, con superficie irregolare.


TAFFETÀ: Uno dei più bei tessuti in seta, con armatura a tela, caratterizzato da una densità di ordito superiore a quella di trama. Ha struttura serrata e quasi rigida, di aspetto lucido e luminoso, mano frusciante a ogni minimo movimento, leggerissimo e brillante. I riflessi iride nel taffetà cangiante sono ottenuti usando in trama e in ordito filati di colori diversi. Esiste anche in fibre artificiali e sintetiche. Utilizzato per abbigliamento femminile in abiti eleganti e sciarpe; e per arredamento in tendaggi. Il filo finissimo, impregnato di materie glutinose o vessicatorie è applicabile a scopo terapeutico


TULLE: tessuto molto leggero, essenzialmente in seta, finissimo, velato, con piccoli fori esagonali.

VALENCIENNES: tipo di pizzo molto leggero, dall’aspetto velato, solitamente in lino, lavorato a tombolo.


VOILE: tessuto generalmente in cotone o mescole di questo, trasparente e leggero. Spesso usato a strati o sopra un altro tessuto.
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