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Messaggio Da Ady Dom Mag 11, 2014 3:20 pm

L'abito da sposa
La tradizione dell'abito bianco per la sposa risale all'Ottocento e rappresenta verginità e purezza.
Le spose romane erano avvolte invece da veli gialli e arancione.
Le donne cinesi vestivano in rosso.
Rosso è ancora oggi il colore nuziale delle spose indiane.
Le spose longobarde vestivano solo una tunica nera.
Le spose bizantine delle classi più ricche indossavano vesti di seta rossa con ricami in oro e pietre preziose.
Nel Medio Evo e nel Rinascimento gli abiti nuziali erano molto colorati, così da essere indossati anche in seguito, durante le feste.
Il colore più usato, in ogni modo, era il rosso, perché si riteneva che propiziasse le nascite.
Oggi oltre al colore bianco si predilige il beige.

Il colore del vestito da sposa

Per la scelta del colore del vestito da sposa, ci sono superstizioni popolari che indicano quali sono quelli fortunati e quelli da evitare.

Il più favorito anche dalla sorte è ovviamente il bianco;
Il blu indica sincerità da parte della sposa;
Il verde timidezza;
Il nero pentimento;
L'avorio preannuncia una vita turbolenta;
Il marrone e il grigio predicono che gli sposi andranno a vivere lontano o in campagna;
Il rosa predice una perdita economica;
Rosso è desiderio di morte;
Giallo mancanza di stima da parte della sposa.
Tutti gli invitati sono tenuti ad evitare il colore bianco per il loro abbigliamento, così come sarebbe, per tradizione, da evitare il nero, anche se oggi quest'ultimo colore è molto usato, soprattutto nel caso di ricevimenti serali


Il velo
Già duemila anni fa la sposa si copriva con un velo rosso, simbolo di modestia. Con il Cristianesimo, invece, il velo diventò il simbolo della sottomissione a Dio ed al marito. Le famiglie nobili si tramandano tutt 'oggi di generazione in generazione veli molto preziosi, quasi un vero e proprio tesoro di famiglia.

Un'altra versione dice che ai tempi dei romani i matrimoni fossero spesso concordati tra famiglie per motivi politici o di interesse, senza che i due sposi si incontrassero mai prima del giorno del matrimonio.
La sposa si copriva quindi il volto fino alla fine della cerimonia per evitare che lo sposo, scorgendo il suo reale aspetto, interrompesse il rito nuziale.
E' tradizione in alcune regioni, tramandare di generazione in generazione il velo per il giorno delle nozze.


Le Fedi
L'usanza di portare la fede all'anulare sinistro risale addirittura all'epoca degli antichi Egizi. Essi credevano infatti di aver individuato una vena che, partendo dall'anulare sinistro, arrivasse fino al cuore: lungo questa vena pensavano che corressero i sentimenti.
"Legare" l'anulare significava quindi garantirsi la fedeltà.
Per incoronare e sigillare l 'unione tra gli sposi già gli antichi Romani si scambiavano anelli di ferro, per l'antica legge ebraica le fedi avevano ancor più importanza, infatti ritenevano che solo lo scambio di questi anelli fosse sufficiente a rendere legale il matrimonio.
Nel Medioevo, quando non aveva ancora preso totalmente piede lo scambio degli anelli, la "fede" era di grande fattura e di pari preziosità, spesso lo sposo inanellava la sposa con tre anelli.
In alcune regioni d'Italia è anche chiamata "vera", termine veneto-slavo, che significa fedeltà, all'interno si è soliti incidere la data del matrimonio ed il nome della Sposa in quella di lui ed il nome dello Sposo in quella di lei.
La tradizione vuole che sia lo Sposo a pagarle ed a conservarle fino al momento dello scambio, ma spesso sono i testimoni a regalarle.
Saranno poi i pagetti a portarle sull'altare per la benedizione.
Le fedi più indossate sono la "francesina", la classica oppure la piatta.
Chi preferisce qualcosa meno tradizionale può optare per un modello incrociato a più cerchi, oppure può scegliere la vera con un piccolo diamante, o addirittura con una serie di diamanti.


I confetti

Confetti&galateo
Perché proprio i confetti? Perché nei secoli passati erano considerati i bon bon più pregiati e quindi riservati alle cerimonie importanti come le nozze di alto rango. Oltre a ciò, le due metà della mandorla, tenute insieme da un velo di zucchero non possono che simboleggiare l'unione della coppia.
La tradizione vuole che sia la sposa, al termine del ricevimento e accompagnata dallo sposo, a distribuire con un cucchiaio d'argento i confetti sciolti (rigorosamente bianchi) che si trovano in un elegante vassoio d'argento o in un cesto.
Oggi i confetti vengono distribuiti anche gia confezionati in scatoline o sacchetti portaconfetti. Generalmente si usa mettere cinque confetti in ogni confezione, ma non è una regola ed il numero può variare, purché rimanga dispari(numero dispari o numero primo per dare un senso di indivisibilità, così come dovrà essere il matrimonio;il numero pari costituirebbe un cattivo augurio per gli sposi che non rispettando l’usanza, sarebbero destinati a rimanere, altrimenti, senza prole).

5 confetti rappresentano
-salute,
-fertilità,
-lunga vita,
-felicità,
-ricchezza;


3 confetti simboleggiano la coppia ed il primo figlio;


1 confetto solo si riferisce all'unicità dell'evento.

Ogni invitato avrà i suoi confetti.
Al sacchettino dei confetti andrà abbinato un bigliettino con i nomi degli sposi (per primo quello di lei) e la data delle nozze.

Le Origini
Le origini dei confetti sono antichissime:le prime praline di mandorla risalgono ai romani,per poi diffondersi prima dell'anno Mille nella penisola araba ed in India.Tracce storiche le possiamo ritrovare in scritti riguardanti la famiglia dei Fabi 447 a.C. ed negli scritti di Apicio 37 d.C. amico dell'imperatore Tiberio. in epoche meno lontane li troviamo nominati in una novella di Boccaccio e in un sonetto di Folgore di S. Giminiano (XIV Secolo). Solo intorno al 1400 si arrivò a perfezionare la tecnica di lavorazione. Anche in letteratura questo dolce ha una sua popolarità: i francesi del XIV secolo citano confetti profumati alla rosa,al muschio,alla violetta..proprio ad anticipare l'attuale tendenza ai nuovi accostamenti. E i più illustri poeti e scrittori italiani (Ariosto,Leopardi,Carducci,Verga,Pascoli e D'Annunzio) ne hanno cantato la dolcezza,particolarmente adatta per accompagnare le cerimonie solenni.
La fabbricazione dei confetti, intesa secondo il criterio odierno, si iniziò a Sulmona nel XV Secolo, come è provato da alcuni documenti del 1492-1493 e degli anni successivi, che si trovano presso l'Archivio del Comune.
Tuttora la spetta di diritto alla Città di Sulmona, dove esiste anche il "Museo dell'arte e della tecnologia confettiera", monumento nazionale.
I Confetti di Sulmona si sono affermati nel tempo sino a conquistare di diritto il titolo di patria mondiale del confetto, per la loro particolare bontà dovuta alla purezza dello scriroppo di zucchero, ai vari sapori e alle diverse forme.
Il confetto "Sulmona" è un ottimo confetto in cui il gusto della mandorla lascia una gradevole sensazione in bocca, è un confetto con poco zucchero e una grande mandorla intera e pelata.
Anche oggi il confetto sottolinea i momenti più importanti della vita e quello candido dedicato al matrimonio ha una simbologia precisa: il sapore agrodolce della mandorla rappresenta la vita,mentre lo zucchero è la speranza di un'unione dolcissima.


Il bouquet
Il bouquet è secondo la tradizione, l'ultimo omaggio dello sposo per la sposa e chiude il ciclo del fidanzamento. L'usanza vuole che lo sposo lo faccia recapitare al mattino a casa della sposa anche se in realtà è la sposa stessa a sceglierlo in quanto deve armonizzare con il suo abito. In alcuni paesi è addirittura la suocera a regalarlo. Alla fine del ricevimento sarà lanciato a caso tra tutte le ragazze nubili: chi riuscirà ad afferrarlo dovrebbe sposarsi entro l'anno.

L'usanza di ornare la sposa con i fiori è antichissima e nasce dal mondo arabo. Qui la donna che doveva sposarsi veniva ornata, il giorno delle nozze, con i fiori d'arancio, bianchi e delicati, simbolo di fertilità. L'usanza è nata come augurio per la sposa di avere una prole numerosa.

Mentre antichi Egizi ornavano la sposa di fiori profumati ed erbe odorose, per allontanare gli spiriti maligni .


Le cose che portano fortuna
Secondo una antica usanza anglosassone, la sposa deve portare con se il giorno del matrimonio 5 cose:
- una cosa prestata: ad indicare l 'affetto delle persone care che rimangono vicine in questo passaggio dal vecchio al nuovo.
- una cosa regalata: a ricordare il bene delle persone care.
- una cosa blu: anticamente il colore blu era il colore che simboleggiava la purezza ed era il colore dell' abito della sposa.
- una cosa vecchia: che simboleggia la vita che si lascia alle spalle e l'importanza del passato che non deve essere dimenticato nella transizione verso la nuova.
- una cosa nuova: che simboleggia la nuova vita che sta per iniziare, indica tutti i nuovi traguardi e le novità che porterà con sé.


La dote
Secondo la tradizione lo sposo, per tutto il primo anno di matrimonio non doveva sostenere spese per l 'abbigliamento della moglie e quindi la famiglia di lei forniva gli abiti, biancheria e accessori.

Nel '700, per una sposa nobile, erano indispensabili 85 paia di guanti, tra corti e lunghi.
Elisabetta di Baviera, quando sposò Francesco Giuseppe d 'Austria venne criticata perché aveva un corredo misero solo:
20 dozzine di paia di guanti,
14 dozzine di paia di calze
113 paia di scarpe.


La lista nozze o lista regali
L'abitudine di compilare la lista nozze in alcuni negozi scelti dagli sposi è un'idea americana. Anche in Italia ed in altri paesi europei è abbastanza affermata per la sua praticità e solitamente dettata dal buon gusto che gli sposi stessi hanno nella scelta, evitando di ricevere doppioni o regali sgraditi e aiuta chi dona a scegliere. In alcune regioni d'Italia si usa ancora esporre in casa della sposa, sia i regali ricevuti, che il biglietto da visita del donatore, un'abitudine poco elegante, perché mette a confronto persone con disponibilità economiche diverse.


La torta
Gli sposi, con la propria mano destra unita a quella del compagno, devono procedere al primo taglio.

La forma circolare delle torte simboleggia la protezione celeste evocata sugli sposi;la torta a più piani simboleggia la vita coniugale,un cammino fra gioie e difficoltà che da quel momento gli sposi devono vivere e affrontare insieme.


La bomboniera
Un piccolo oggetto che aiuta a ricordare: è questo il significato della bomboniera?

Certamente, ma il classico portabonbon è anche fedele espressione delle evoluzioni della storia del costume e dell'arte. Ripercorrerne la storia significa rivivere negli aspetti più significativi i riti della cerimonia nuziale attraverso i secoli. Non è esistita sempre la bomboniera. Pare che le origini francesi di questa parola "bombonnière" risalgano al XVIII secolo, quando si diffuse l'usanza di farne dono come piccolo, prezioso contenitore di dolci: i bonbon, appunto. Eppure l'uso della scatoletta ( o coppa in miniatura ), ricolma di raffinate golosità, appartiene anche ai secoli precedenti. La sua funzione era augurale, talvolta assumeva valenze simboliche di portafortuna, in altri casi era dichiaratamente connessa all'evento nuziale.
In Italia, ad esempio già nel XV secolo, in occasione del fidanzamento, i futuri sposi e le loro famiglie, si scambiavano preziosi cofanetti portaconfetti. Inoltre, il fidanzato usava donare una 'coppa amatoria' alla donna. Si trattava in genere di un piatto in ceramica che raccoglieva nella concavità centrale alcuni confetti nuziali tra i quali si poteva scorgere un volto femminile o l'effige di una coniglia gravida dipinti sulla superficie interna della coppa insiema al nome dell'amata. Talvolta il promesso sposo invitava la compagna a bere insieme a lui dalla coppa stessa in segno di affettuosa complicità per il fine propiziatorio del dono con cui si esprimeva il desiderio di assicurarsi fecondità e prosperità per il futuro matrimoniale. In Inghilterra invece, è noto quanto già nel XVI secolo fossero apprezzate le 'sweetmeat box' realizzate in materiali preziosi: argento dorato, talvolta oro con cristalli o pietre preziose. Per il capodanno del 1574, ad esempio, la Regina Elisabetta I ricevette in dono un certo numero di bomboniere come augurio per il nuovo anno. Inoltre, molte dame del seguito amavano degustare nella privacy delle loro stanze dolci confetti abitualmente conservati in scatolette gioiello..


Le damigelle della sposa..
Gli antichi egizi, credevano che gli spiriti cattivi si radunassero il giorno delle nozze nel luogo del matrimonio per rovinare la buona e lieta atmosfera. Per questo motivo, le amiche della sposa vestivano con abiti lussuosi e seguivano la sposa per confondere gli spiriti maligni, che non potendo riconoscere la sposa non potevano augurale sfortune e nefasti.


Anniversari di nozze
Bianchi nel giorno delle nozze, e per gli anniversari?
Ecco l'onomastica con i rispettivi colori per le ricorrenze matrimoniali

01° anniversario - Nozze di Cotone colore rosa fantastico
05° anniversario - Nozze di Seta colore fuxia
10° anniversario - Nozze di Stagno colore giallo
15° anniversario - Nozze di Porcellana colore beige
20° anniversario - Nozze di Cristallo colore luce del sole
25° anniversario - Nozze d'Argento colore argento
30° anniversario - Nozze di Perle colore acquamarina
35° anniversario - Nozze di Zaffiro colore bleu
40° anniversario - Nozze di Smeraldo colore verde
45° anniversario - Nozze di Rubino colore rosso
50° anniversario - Nozze d'Oro colore oro
55° anniversario - Nozze d'Avorio colore avorio d'Africa
60° anniversario - Nozze di Diamante colore bianco


Ed altro ancora..
La tradizione di sollevare tra le braccia la sposa e solcare la soglia della nuova casa risale all'antica Roma:
facevano così per evitare che inciampasse, presagio infausto, perché significava che le divinità non la volevano accogliere.

La tradizione vuole che gli sposi non si vedano e si parlino prima della cerimonia nuziale.

Il fiore d'arancio simboleggia purezza e verginità.
La tradizione vuole che il fidanzato ne regali un mazzetto, legato con un nastrino bianco, alla futura Moglie.

Ai tempi delle corti secondo la tradizione l'uomo rapiva la sua preferita e scappava in groppa al suo cavallo cingendola con braccio sinistro, mentre con il destro guidava il suo destriero lontano dal villaggio , in più per difendere la sua amata, usava, il destro per impugnare le armi.

In alcuni paesi per tradizione, la sera precedente al matrimonio lo sposo organizza una serenata sotto la finestra della futura sposa. Lo accompagnano parenti e amici e naturalmente un musicista con il violino, la chitarra o la fisarmonica. A fine serenata un ricco buffet per tutti in segno di ringraziamento viene offerto dai genitori della sposa.

Il giorno del matrimonio la sposa non può guardarsi allo specchio con indosso l'abito, a meno che non si tolga qualche accessorio!

Lo sposo, prima di uscire di casa per recarsi in chiesa, non deve dimenticare nulla perché tornare indietro per recuperare qualcosa è sintomo di malaugurio! E' come se volesse tornare sui suoi passi.
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Messaggio Da Ady Dom Mag 11, 2014 3:20 pm

Conoscete altre tradizioni e curiosità sul matrimonio?
Scrivetele qui!
Non vedo l'ora di leggerle!!!
 :cheers: :cheers: :cheers: 
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